“D’amore e altre schifezze ci si complica la vita. Ci si illude che l’amore sia nella testa, nel petto ma si dicono delle sciocchezze”. E’ pensiero comune che l’amore “risieda” nel petto, che parta dal cuore e che arrivi alla mente, all’anima per i più spirituali. L’amore a volte invece percorre strade tortuose e misteriose che arrivano allo stomaco e, quando finisce una storia, attraversa l’intestino e ci manda al bagno, di corsa, inesorabilmente, senza preavviso. “D’amore e altre schifezze ci si perde la lucidità, si dicono cose da baci perugina”, parole arriva no da lontano all’orecchio di cinque personaggi, persone come tante, come tutti. Una voce suadente accompagna il loro viaggio un po’ come una guida, un po’ come Saw l’enigmista, un po’ come un Christmas Carol dell’egoismo amoroso. Una diagnosi amara accomuna tutti quanti invitandoli ad un’unica cura possibile: accettare e accettarsi.

I drammi un po’ buffi dei protagonisti ci portano a ridere delle nostre storie finite male e dei nostri ricordi che, pensandoci bene, non sono poi così dolorosi.